Quando si tratta di dover effettuare investimenti in denaro, chiunque cerca di fare affidamento su informazioni sicure in maniera tale da avere la possibilità di avere un ritorno economico garantito.
Fortuna vuole che, al di là delle classiche consulenze offerte e proposte dagli istituti bancari e di investimento, nell’era digitale esistano guide perfette per consigliare ai clienti desiderosi di investire denaro quali sono le vie più sicure e affidabili. Tra le vie di investimento in grado di fornire all’investitore un ritorno economico praticamente garantito troviamo le obbligazioni, più semplicemente dette “bond”.
I bond sono titoli azionari emessi direttamente dallo Stato, e pertanto il loro valore e la loro entità si differenzia da nazione a nazione. Il fatto di essere emessi dallo Stato rappresenta una maggiore sicurezza per i potenziali investitori, il che fa ben comprendere i motivi per cui questi rappresentano una delle soluzioni più adottate in ambito di investimenti economici. Ma entriamo più nello specifico e analizziamo le caratteristiche dei bond nazionali per poi stabilire quali sono i titoli azionari su cui fare affidamento.
Caratteristiche dei bond nazionali
I bond nazionali sono titoli di Stato la cui caratteristica principale, al pari di un qualsiasi altro bond emesso da una società abilitata a farlo, è quella di dare la possibilità al detentore di uno più di questi titoli di riottenere la somma prestata (investita) al termine della fine del periodo di investimento, con annesso un tasso d’interesse stabilito prima di investire la somma stessa. Il tasso d’interesse varia da un titolo all’altro, e sta all’investitore decidere dove puntare i propri risparmi.
Lo Stato, così come altre società, emettono i bond al fine di ottenere una liquidità nel breve periodo derivante dall’investimento economico effettuato dagli investitori che decidono di puntare sui bond. Una distinzione va fatta per quanto riguarda la restituzione da parte dello Stato del denaro “prestato”: la parte di capitale inizialmente investita viene restituita al termine del periodo di investimento, mentre il valore degli interessi vengono restituiti in maniera progressiva prima che si giunga alla scadenza del periodo di investimento.
La frequenza della restituzione della somma relativa al tasso d’interesse può variare da:
• frequenza annuale;
• frequenza semestrale;
• frequenza trimestrale.
I titoli di Stato tedeschi e giapponesi
Veniamo ora a stabilire quali sono i migliori bond sui quali investire il proprio denaro con una certa sicurezza, premettendo che esistono titoli di Stato ad alto rischio, a medio rischio e a basso rischio. Partendo proprio da questi ultimi, i bond più affidabili su cui investire sono senza dubbio quelli tedeschi. La Germania gode infatti di una situazione economia differente rispetto a quella italiana.
Non a caso, l’economia tedesca viene considerata la vera e propria locomotiva dell’Unione Europea. Investire denaro nei bond nazionali emessi dalla Germania significa mettere letteralmente in cassaforte i propri risparmi, anche se il tasso d’interesse praticato non è particolarmente vantaggioso. Discorso analogo per i titoli di Stato giapponesi, affidabili ma caratterizzati da un basso tasso d’interesse.
I titoli di Stato italiani e i restanti titoli nazionali d’Europa
Spostandosi nel resto d’Europa, i titoli di Stato italiani rappresentano una valida alternativa per coloro che preferiscono una sicurezza minore, a fronte però di un tasso d’interesse più vantaggioso. Essendo l’Italia caratterizzata da un paio d’anni da una situazione economica non particolarmente favorevole, investire nei bond italiani significa senza alcun dubbio rischiare leggermente di più rispetto ad un eventuale investimento in bond tedeschi. Ed è proprio per questo motivo che il tasso d’interesse risulta più alto rispetto ai titoli di Stato nominati in precedenza.
In ogni caso, è bene specificare che investire in bond italiani, per quanto meno sicuri di quelli tedeschi, non significa di certo vedersi soffiare da sotto il naso tutti i propri risparmi. Un discorso simile può essere fatto per Spagna e Irlanda, mentre il Portogallo e la Francia, invece, se la passano un po’ meglio. Da sottolineare come proprio il Portogallo sia stia lentamente sollevando a potenza economica da tenere in considerazione.