La crisi di questi anni ha ribaltato totalmente gli equilibri economici, portando in primo piano la redditività dei business agricoli, sempre più apprezzati dai giovani under 35 che si affacciano al mondo del lavoro.
Il settore agricoltura: diamo qualche numero
Definire i business agricoli una novità non è propriamente esatto. Molti parlano di un ‘ritorno alla terra e lo fanno a ragione, dal momento che la crisi ha portato in primo piano la necessità di rivalutare alternative diverse rispetto al lavoro dipendente da ufficio, alcune delle quali hanno fatto parte in maniera importante del nostro passato.
Per dare qualche numero preciso in merito alla tendenza in questione è possibile ricordare che sono cresciute tantissimo le iscrizioni alla facoltà di agraria e che, dopo la laurea, il 46% di chi esce trova un lavoro entro un anno.
Agricoltura: ecco perché è un ottimo momento per avviare un business
Il momento per i business agricoli non è mai stato più favorevole. Per quale motivo? Perché stiamo vivendo i primi risultati di un cambiamento radicale dell’agricoltura in Italia. Il settore, da circa 15 anni a questa parte, è passato dall’essere legato a filo doppio alla sussistenza all’aprirsi alle innovazioni, coinvolgendo altri mercati, come per esempio quello della bioedilizia e della cosmetica.
Business in agricoltura: cosa scegliere?
Quali sono i settori che è bene tenere d’occhio quando si parla di business agricoli? Il biologico è senza dubbio un ambito che ha vissuto e sta vivendo una crescita molto interessante, che ha fatto registrare un +8,8% nell’ultimo anno (ricordiamo che, non a caso, il nostro Paese è leader europeo nella produzione di soluzioni alimentari bio).
I business agricoli implicano però anche lungimiranza e intuizione, doti fondamentali per cogliere opportunità di crescita aziendali particolari, come per esempio quelle nel settore della riduzione e della trasformazione dei rifiuti alimentari.
Come avviare un business nel settore agricolo?
L’ultimo nodo da considerare in merito ai business agricoli riguarda la modalità di avvio. Prima di tutto è fondamentale sottolineare l’importanza della formazione, necessaria per poter conseguire la qualifica di imprenditore agricolo. A tal proposito il riferimento principale è costituito dai corsi organizzati da Coldiretti in giro per l’Italia, percorsi formativi che hanno una durata di 100 ore.
Dopo aver completato questo iter è possibile aprire la Partita Iva, iscriversi al Registro delle Imprese nella sezione speciale Agricoltura e dichiarare il tutto all’Inps. A questo punto entra in gioco un aspetto fondamentale, ossia il reperimento dei fondi necessari per l’acquisto di un terreno.
In questo caso, se si ha intenzione di accedere alla terra in maniera agevolata, è possibile fare riferimento ai bandi regionali, che mettono periodicamente a disposizione dei finanziamenti dedicati ai giovani under 35 che vogliono avviare imprese agricole (è bene ricordare che per partire è necessaria una somma di circa 50.000€).