Buoni fruttiferi postali 2019: sono davvero convenienti? Guida

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Buoni fruttiferi postali 2019 Poste Italiane

I buoni fruttiferi postali sono da sempre considerati forme di investimento sicuro, ossia in cui il risparmiatore non rischia di perdere il proprio denaro. Gli interessi corrisposti però non sono molto alti e questo porta molti a chiedersi se i buoni fruttiferi postali 2019 siano davvero una soluzione conveniente in termini economici.

Certamente questa forma di investimento presenta dei vantaggi dal punto di vista della tassazione. Sui buoni fruttiferi infatti si applica un’aliquota del 12,50%, molto inferiore al 26% previsto per i conti deposito e a quella del 20% imposta sui conti correnti. Altro aspetto assolutamente positivo è quello del rischio, che è pari a zero.

Come i Bot infatti i buoni fruttiferi postali sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti e vengono garantiti dallo Stato Italiano. A differenza di quanto accade con i Bot però il prezzo dei buoni postali non oscilla, ma rimane quello nominale a cui si sono acquistati.

Buoni fruttiferi postali 2019 rendimento

In linea di massima però i rendimenti dei Bfp sono più bassi di quelli corrisposti per i Bot. Secondo molti analisti le cause di questi interessi così bassi sono da ricercarsi essenzialmente nel rischio legato all’investimento. In pratica, i buoni postali sono percepiti come “più sicuri” rispetto ai titoli di Stato e di conseguenza gli interessi corrisposti sono più bassi.

C’è poi un altro aspetto da considerare: la presenza sul territorio. Gli uffici postali si trovano praticamente su tutto il territorio Italiano, anche nei paesini più periferici dove invece di solito ci sono pochi sportelli bancari. Fattore che consente inoltre l’istaurazione di un vero e proprio rapporto di fiducia tra i clienti, soprattutto i più anziani, e gli addetti degli uffici postali.

Ma come scegliere tra le tante tipologie di buoni postali? Il rendimento previsto per le varie pezzature di buoni fruttiferi varia a seconda dei casi. Alcune volte il rendimento è fisso crescente, altre è fisso unito ad una quota variabile e altre volte ancora è solo fisso. Variabili anche le durate temporali che ad oggi possono andare da pochi mesi a qualche decennio.

Buoni fruttiferi postali 2019 quali scegliere

A risultare più redditizi sono i buoni a lunga scadenza come quelli ordinari (20 anni). Molto famosi i buoni indicizzati all’inflazione che mirano a garantire all’investitore l’adeguamento dei propri risparmi all’incremento del costo della vita.

Come tutti i prodotti di investimento i Bfp sono soggetti all’imposta di bollo, che è dovuta però solo se l’ammontare complessivo posseduto supera la soglia dei 5 mila euro. L’aliquota applicata è del 0,2%.

Ma investire in buoni fruttiferi postali 2019 è davvero conveniente? Per i risparmiatori poco propensi al rischio, questa ci sembra una soluzione ideale per iniziare ad investire in proprio denaro senza rischiare di perderlo. È certo però che i rendimenti rimangono molto bassi.

Tuttavia la garanzia statale e la possibilità di svincolare il proprio denaro in qualsiasi momento senza perdere parte del capitale investito sono vantaggi da non sottovalutare. Va ricordato infine che i Bfp non prevedono costi di gestione.