Investire i risparmi: una questione di approccio
Come investire oggi i propri risparmi? Un tempo, chi riusciva a raggranellare qualche risparmio era dominato da una paura particolare: l’inflazione. Oggi lo scenario è radicalmente cambiato, i prezzi sono praticamente fermi. A preoccupare, in questo periodo, è la generale assenza di rendimenti. La maggior parte delle alternative proposte da banche e istituti vari offrono interessi veramente scarsi, spesso nell’ordine dei decimali.
Ecco che decidere come investire oggi i propri risparmi può apparire realmente difficile. Anche perché il contesto attuale presenta caratteristiche inedite, rispetto alle quali l’investitore medio non riesce a confrontarsi in modo positivo per sé e i propri capitali.
Sono due i motivi per cui i rendimenti sono molto bassi. In primo luogo, le responsabilità vanno rintracciate in una inflazione molto bassa, che riduce la quota nominale degli interessi.
Secondariamente, la Bce ha promosso delle politiche monetarie espansive e quindi una riduzione dei tassi di riferimento, i quali a loro volta hanno schiacciato i rendimenti fin quasi a zero. In un panorama così depresso sembra impossibile trovare prodotti che rendano interessi superiori al paio di punti percentuali.
Eppure le opportunità ci sono. Il problema, però, è il seguente: per farlo è necessario esporre il proprio capitale ad alcuni rischi. Le soluzioni più efficaci sono anche quelle più rischiose. Rischio in cambio di rendimento: è questo il ricatto al quale l’investitore degli anni 2010 è sottoposto.
Investire i propri risparmi: le scelte più apprezzate
Fanno eccezione quegli istituti che, per un motivo o per un altro, si trovano a fronteggiare una quantità minore di spese o sono sostenute finanziariamente “dall’esterno”. Il riferimento è alle società miste o pubbliche, in cui la capitalizzazione è curata almeno in parte dallo Stato. La disponibilità di risorse, in questo caso, si traduce in una offerta di rendimenti leggermente più alta della media, se non addirittura soddisfacente.
In questa prospettiva, assumono un ruolo importante i prodotti di Poste Italiane. L’ente si propone, oltre che per il classico servizio di comunicazione, anche per come istituto finanziario, e pone in essere una serie di prestiti, finanziamenti e fondi per il risparmio in grado di offrire rendimenti che vanno dal medio all’alto. Si impone quindi come un punto di riferimento per chi non sa come investire oggi i propri risparmi.
Oltre al classico libretto postale, la cui caratteristica principale è l’assenza del canone (a precise condizioni), sono presenti prodotti capace di regalare qualche soddisfazione. Il Buono Fruttifero fa ormai parte dell’immaginario collettivo e, pur mantenendo una prestazione onorevole, non regge il confronto ad altri prodotti analoghi.
Tra questi spicca PosteFuturo, che nominalmente è un assicurazione ma agisce come un fondo. Il capitale è sempre garantito, per il resto si ancora a titoli di vario tipo (dai bond alle obbligazioni). Pur essendo variabile, negli ultimi anni non ha mai deluso, proponendo interessi annui che vanni dai 2 ai 3 punti percentuali all’anno (netti).