Obbligazioni finanziarie: un’arma a doppio taglio
Per chi ha denaro da investire, c’è solo l’imbarazzo della scelta. E’ possibile investire del denaro nelle azioni (un classico), nell’acquisto di commodity, nel mercato valutario etc. Uno dei metodi più sicuri, però, prevede l’utilizzo delle obbligazioni. In buona sostanza, una obbligazione è un titolo di debito che una qualsiasi organizzazione emette allo scopo di finanziarsi.
Quando un individuo acquista una obbligazione, è come se avesse fatto un prestito, con l’unica differenza che l’obbligazione è “portabile”, nel senso che può essere scambiata e venduta a terzi come se fosse un normale prodotto finanziario (in effetti lo è).
Le obbligazioni rappresentano uno strumento vantaggioso? Non è possibile dare una risposta univoca. La convenienza dipende dall’autorità e dall’affidabilità dell’emittente. Alcuni famosi “crack” sono stati causati, per esempio, da aziende che, dopo aver emesso obbligazioni, non sono riuscite a onorarle.
Tra gli emittenti più affidabili troviamo le banche. In questo caso si parla di obbligazioni bancarie. La risposta alla domanda “cosa sono obbligazioni bancarie” è quindi semplice: sono titoli di debito emessi dalle banche.
Cosa sono le obbligazioni bancarie: rischi e potenzialità
Il rischio principale delle obbligazioni bancarie è lo stesso di tutte le obbligazioni: che l’emittente, per un motivo o per un altro, non riesca a far fronte al suo debito.
C’è da dire, però, che esiste un particolare in grado di far comprendere cosa sono le obbligazioni bancarie. Il particolare è riassumibile con la dicitura “too big to fail”. Le banche, spesso, sono troppo importanti per fallire, quindi ricevano aiuti di Stato in caso di difficoltà.
L’esempio più luminoso di questo fenomeno è italiano: Monte dei Paschi di Siena è stata letteralmente salvata dal Governo, con un maxi prestiti da 4 miliardi di euro. Il motivo di questa importanza risiede nel ruolo delle banche, che gestiscono i risparmi delle persone comunque, di aziende e così via. Farle fallire vorrebbe dire condannare al fallimenti tanti operatori economici.
Un altro vantaggio consiste nella grande mole di informazioni che ruota attorno alle banche, quindi alle emittenti delle obbligazioni bancarie. Una buona obbligazione, come già anticipato, la si giudica dall’autorevolezza delle emittenti. Proprio la presenza di un adeguato apparato informativo consente quindi di discernere le banche affidabili dalle banche non affidabili. Questo apparato è caratterizzato dal ruolo preminente delle agenzie di rating, che redigono regolarmente delle valutazioni.
Il rovescio della medaglia, comunque, è dato dal fatto che le agenzie di rating possono sbagliare. Per esempio, all’alba della crisi finanziaria, le agenzie avevano confermato ottimi voti alla Lehmann Brothers, che è fallita nel giro di poco tempo.
Per conoscere le obbligazioni convertibili in azioni, leggi il nostro approfondimento.