Dove investire in borsa nel 2016: il contesto
Il periodo attuale è piuttosto strano. Sospeso tra speranza e paura di nuovi shock, è caratterizzato dall’incertezza e dall’imprevedibilità di alcuni segmenti. Appare quindi difficile decidere con sicurezza dove investire in borsa: i vecchi approcci rischiano di non funzionare ed esporre gli investitori a rischi prima sconosciuti. In verità, è sufficiente analizzare il contesto per capire quali spazi esistono per l’investimento speculativo e, soprattutto, dove si trovano questi spazi.
Gli elementi che vanno presi in considerazione sono essenzialmente tre. In primo luogo, la debolezza dell’Europa, che si traduce in una ripresa più lenta del previsto e in una fragilità del sistema bancario, peraltro esacerbata dalla politica monetaria ultra-espansiva della BCE.
Quantitative Easing e tassi negativi, pur inondando di liquidità il mercato – banche comprese – comprimono i rendimenti degli istituti di credito, e dunque anche i loro profitti. Il discorso vale anche per gli Stati Uniti, sebbene da quelle parti la crescita sia molto più solida e la Fed possa permettersi un cauto piano di incremento dei tassi.
Dove investire in borsa: i mercati emergenti
Il secondo fattore determinante riguarda i mercati emergenti. La questione ruota innanzitutto attorno alla Cina che, complice la lunga transizione da economia controllata al “quasi liberismo” ha ridotto la sua domanda di materie prime.
Questo evento ha gettato letteralmente nello sconforto quasi tutte le economie in via di sviluppo, che appunto esportano commodity in Cina. Ora, certi mercati non si sono mai caratterizzati da una certa solidità, e queste dinamiche potrebbero portare a bolle, crisi inflazionistiche, crolli societari e così via.
Infine, non va dimenticata la questione geopolitica, che rischia seriamente di fare danni a macchia d’olio, a prescindere dal comparto e dal segmento.
Dove investire in borsa oggi: i segmenti da prendere in considerazione
Alla luce di questi problemi, come si risponde alla domanda dove investire in borsa?. Dal momento che l’incertezza regna sovrana, sarebbe bene rivolgersi a quei segmenti che, per quanto non molto redditizi, sono sicuri perché nettamente anticiclici. Il riferimento è al comparto farmaceutico e a quello degli alimentari, che certamente godono di una domanda costante. Malattie e necessità nutrizionali non dipendono dall’ambiente economico.
Allo stesso modo, si dovrebbero evitare quei segmenti che dell’incertezza soffrono, come quello bancario. E’ ovvio, con la paura di uno nuovo shock alle porte (stando alle parole di Mario Draghi) le azioni degli istituti di credito non sembrano essere il luogo migliore sul quale investire. Tanta diffidenza è bene dimostrare anche nei confronti delle società legate alla vendita di commodity, dal momento che la loro ripresa dipende troppo dai destini della Cina.