Fondi monetari e a capitale protetto: cosa sono e quando sceglierli
I fondi monetari, noti anche come fondi liquidità, sono una tipologia di fondo comune che prevede pochi rischi per gli investitori. Si tratta di prodotti caratterizzati da una grande liquidità, con un investimento del patrimonio in strumenti a breve termine, quali ad esempio i Titoli di Stato, sia italiani che esteri, e le obbligazioni di emittenti privati (generalmente è prevista una vita residua inferiore a 1 anno).
Nello specifico, le somme depositate nei fondi monetari vengono investite in titoli a interesse variabile o in titoli a tasso fisso a breve scadenza (molto vicina alla data di sottoscrizione) ed emessi da società con un alto grado di affidabilità (rating). Una peculiarità di questi fondi è che di solito vengono acquistati solo titoli in euro, in modo da mettere gli investitori al riparo dal rischio di cambio.
Fondi monetari e a capitale protetto: il rischio associato
Nati con lo scopo di limitare al massimo l’esposizione al rischio, i fondi monetari sono generalmente scelti dagli investitori per parcheggiare momentaneamente la propria liquidità, ossia come alternativa al conto corrente, ai pronti contro termine e ai BOT. Un fondo monetario consente infatti di percepire un rendimento, seppur basso, senza la necessità di vincolare la somma depositata.
A differenza di quanto accade con Titolo di Stato e obbligazioni, che prevedono delle scadenze prefissate per il rimborso, il denaro investito nei fondi monetari può essere smobilizzato in qualsiasi momento, senza penalizzazioni. Per quanto riguarda il guadagno, questo è leggermente superiore a quello che si potrebbe conseguire con gli interessi di un qualunque conto corrente bancario.
Differenze tra fondi monetari e a capitale protetto
Tra i vari prodotti offerti nel settore del risparmio troviamo anche i fondi a capitale protetto. A differenza di quanto farebbe supporre il nome, questi fondi non garantiscono il ritorno completo del capitale investito, ma solo una riduzione del rischio. Si tratta comunque di fondi che utilizzano una strategia molto prudente, investendo gran parte del capitale in obbligazioni a breve scadenza e il resto in azioni.
Sono quindi fondi a basso rischio, che prevedono per gli investitori la possibilità di trarre un vantaggio economico dagli andamenti positivi delle Borse. Al momento della sottoscrizione l’utente sa quale sarà la possibile perdita massima.
Se ad esempio un fondo investe il 90% delle somme depositate in obbligazioni a breve scadenza, queste rappresenteranno la parte di capitale protetto, con rischio molto basso ma non nullo. La perdita massima quindi sarà pari agli importi investiti in azioni, che stando al nostro esempio corrisponderò al 10%.