Investimento Individuali di risparmio a lungo termine. Strumento d’investimento introdotto in Italia dalla legge 11/12/2016, è una forma di risparmio accessibile solo da persone fisiche.
Mentre i PIR sono utilizzati già da qualche tempo in altri paesi Europei, come Francia e Inghilterra, in Italia solo di recente questi hanno iniziato a suscitare interesse nelle persone alla ricerca di un investimento a breve-medio termine per molti motivi legati ai suoi vantaggi fiscali e alla sua sicurezza. Prima di analizzare questi punti di forza, cerchiamo di capire cosa sono e come funzionano.
PIR, cosa sono?
I Piani Individuali di Risparmio sono dei “contenitori giuridici” che comprendono investimenti sia in fondi comuni sia in polizze vita e sia gestioni patrimoniali finalizzate per incoraggiare lo sviluppo economico dell’Italia finanziando piccole industrie e start up. Questo strumento finanziario non può essere utilizzato né da persone giuridiche né da aziende ma è disponibile solo a persone fisiche, e anche se non ci sono limitazioni, il tetto massimo della cifra che si può investire in PIR per usufruire delle agevolazioni fiscali è di trentamila euro l’anno e centocinquantamila euro in cinque anni.
I vantaggi di investire in PIR
Moltissimi sono i vantaggi di investire in PIR, tra questi possiamo dire che i principali sono:
- le agevolazioni fiscali;
- l’opportunità di poter investire anche piccoli importi;
- la territorialità dell’investimento;
- la sicurezza dell’investimento;
- la possibilità di rateare i versamenti.
Le agevolazioni fiscali
Di tutti gli strumenti d’investimento presenti sul mercato, i PIR sono quelli che usufruiscono delle maggiori agevolazioni fiscali. Mentre le rendite finanziare e le plusvalenze di capitale derivanti da altre forme d’investimento sono tassate da un minimo del 12,5% a un massimo del 26% in PIR sono totalmente esenti da imposte. Inoltre, quest’investimento se è trasferito per mortis causa, i beneficiari non devono pagare la tassa di successione.
L’opportunità di investire anche piccoli importi
L’introduzione dei PIR ha dato la possibilità anche alle tante persone che vogliono investire piccole somme di poter finalmente usufruire di agevolazioni fiscali impossibili da ottenere con gli altri strumenti finanziari presenti sul mercato, infatti, la soglia d’ingresso per i PIR è di solo cinquecento euro.
I PIS sono indicati particolarmente chi vuole investire piccole somme, ma può essere anche ideale per nuclei familiari che hanno a loro disposizione investire somme più ingenti. Poiché il tetto massimo previsto per usufruire delle agevolazioni vale per ogni singolo codice fiscale, una famiglia di tre persone ha a sua disposizione un plafond in tre anni di quattrocentomilacinquanta euro.
La territorialità degli investimenti
Il legislatore ha previsto che per i PIM siano usati esclusivamente per sostenere le piccole imprese che sono sul territorio Italiano, quelle imprese che sono la spina dorsale dell’economia di questo paese. Oltre a questo, di recente la commissione Finanza della Camera ha stabilito che per accedere alle agevolazioni fiscali, i PIR debbano investire almeno 3% delle risorse disponibili in organismi d’investimento collettivo del risparmio che sono le principali fonti di finanziamento cui attingono le start up.
La sicurezza dell’investimento
I PIR possono investire solo in PMI (Piccole Medie Imprese) che sono principalmente imprese e aziende che generalmente più flessibili e che si adattano con più facilità ai cambiamenti che avvengono nei mercati in cui operano. I PIR investono in aziende che si sono realtà molto dinamiche e sono spesso fanno parte di mercati di nicchia e quindi meno esposti a rischi di volatilità.
La possibilità di rateare
Coloro che si vogliono cautelare contro possibili picchi negativi del mercato o non vogliono investire in PIR tutto il loro capitale in un’unica soluzione, possono fare versamenti a rate utilizzando, per esempio, un PAC (piano di accumulo) senza perdere le agevolazioni fiscali.
Gli svantaggi
Gli svantaggi che ci sono investendo, secondo i più critici dei PIR, sono soprattutto derivanti dalla gestione dell’investimento, come i costi per l’apertura e le commissioni da pagare, e dalle penali che si applicano se si chiude il PIR prima di cinque anni dalla sua apertura.