Investimenti pubblicitari: credito di imposta. Incentivi e bonus fiscali

Con la manovra correttiva 2017 del Governo, è stato possibile introdurre un’agevolazione fiscale per gli investimenti pubblicitari, vantaggiosa per imprese e professionisti.

E’ rivolta a coloro che investono in campagne pubblicitarie su media e mezzi di comunicazione come quotidiani, periodici, radio e tv.

Questo credito di imposta è rivolto ai professionisti del settore, piccole e medie imprese, alle start up innovative.

Sarà possibile ottenere l’agevolazione se si investe più dell’1% rispetto all’anno precedente.

In tal modo a partire dal 28 giugno 2017 si potrà usufruire del bonus per le spese effettuate in pubblicità.

Credito di imposta per investimenti pubblicitari

Prima di tutto, va compreso cos’è un bonus pubblicità. Si tratta di “un credito di imposta dato in relazione alle campagne pubblicitarie che un’impresa effettua su testate giornalistiche (quotidiani o periodici) televisioni e radio, di tipo analogico o digitale.

Il valore della campagna pubblicitaria effettuata, dovrà superare un punto percentuale rispetto a ciò che è stato investito l’anno precedente, sugli stessi mezzi di informazione. Si attribuisce questo credito, come contributo”.

Il bonus pubblicità quindi potrà essere chiamato credito d’imposta. Questo verrà concesso dopo un’istanza al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Investire in pubblicità: incentivi fiscali

Per tutte le imprese, professionisti e lavoratori autonomi che investiranno in pubblicità a partire dal 2018, secondo i canoni prescritti, verrà riconosciuto il credito d’imposta a ciò relativo, rispettando i canoni percentuali imposti e precedentemente citati:

  • percentuale di incremento del budget pubblicitario dell’1%
  • il credito d’imposta da erogare sarà pari al 75% del valore degli investimenti effettuati
  • il 90% per quanto riguarda gli investimenti effettuati da microimprese, piccole e medie imprese e star up innovative

Le aliquote per calcolare il bonus pubblicità si applicheranno in base al valore incrementale. L’incremento verrà calcolato individuando in primo luogo la cifra degli investimenti pubblicitari sostenuti dall’entrata in vigore della legge di conversione, cioè dal 24 giugno 2017.

Sarà necessario verificare l’attività di sostentamento di aziende e professionisti. Per questa ragione andrà analizzato il piano dei conti della società e le fatture riguardanti il servizio pubblicitario. In seguito si dovranno riclassificare i costi, in base al canale mediatico utilizzato per la diffusione della pubblicità.

Stesso discorso per gli investimenti sostenuti nell’anno precedente; inoltre verranno comparati i valori dei due esercizi, determinando l’incremento del punto percentuale. Dopo sarà possibile presentare l’istanza per fruire del credito e contabilizzarlo nell’esercizio di competenza. Il credito in compensazione si potrà utilizzare tenendo conto della decorrenza dalla sua fruizione.

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Bonus fiscale per aziende pubblicitarie

Potranno beneficiare dei bonus per gli investimenti pubblicitari: lavoratori autonomi, compresi i professionisti che potranno avere dei vincoli diversi, rispetto ad altri, nonché imprese di qualsiasi forma giuridica. Si considera un’azienda:

  • micro-impresa con dieci dipendenti e un fatturato annuo che non superi due milioni di euro
  • piccola impresa con meno di cinquanta dipendenti e fatturato inferiore a dieci milioni di euro
  • media impresa non più di 250 dipendenti e fatturato inferiore a cinquanta milioni di euro (il bilancio non dovrà superare 43 milioni di euro).

Si potrà usufruire di diverse percentuali, in base all’impresa che lo richiede. Il credito di imposta sarà utilizzabile in compensazione, indicandolo nella dichiarazione dei redditi del 2018, da presentare il 2019. Il credito potrà essere utilizzato mediante compensazione, con la compilazione del modello f24, dopo aver fatto istanza al dipartimento su citato.

Si ammette la pubblicità informativa per chi ha come oggetto della sua attività, professioni che siano regolamentate, specializzazioni, titoli attinenti alla professione esercitata, struttura dello studio professionale e compensi richiesti per ogni prestazione” (fonte “riforma degli ordinamenti professionali”).

Spese pubblicità e mercato pubblicitario

La campagna pubblicitaria dovrà essere informativa, mai ingannevole, denigratoria o equivoca. Questa dovrà essere focalizzata su:

  • attività che il professionista fornisce
  • specializzazioni e titoli che possiede un professionista
  • struttura dello studio professionale
  • compensi richiesti riguardo le prestazioni che un professionista fornisce

I requisiti per ottenere il bonus pubblicità non sono stati ufficializzati poiché non è ancora stato stilato il decreto attuativo. A grandi linee si potrà dire che è possibile ottenere questo bonus quando:

  • nell’anno precedente alla domanda relativa al bonus, siano stati effettuati investimenti pubblicitari
  • gli investimenti del 2018 superano dell’1% quelli dell’anno precedente, nel campo pubblicitario

L’investimento su una campagna pubblicitaria dovrà rivolgersi a mezzi di informazione che siano: quotidiani, periodici, tv, radio, analogiche o digitali. Le spese di acquisizione dei servizi si considerano sostenute rispetto alla data in cui le prestazioni saranno state ultimate.

La concessione del credito di imposta viene sottoposta a degli adempimenti europei. Per questa ragione si ritiene che l’agevolazione dovrà essere compatibile con la normativa europea in riferimento alla materia riguardante aiuti di stato, come misura di agevolazione.

Può esserti utile:

Guida alle Agevolazioni – https://www.detrazioni-fiscali.it/