Quando conviene investire in obbligazioni paesi emergenti
Il mercato dei bond esteri è tra i più interessanti per le possibilità di guadagno, ma il desiderio di accedere a obbligazioni con cedole molto vantaggiose non deve certo farci perdere di vista i parametri da tenere in considerazione per valutare il rischio associato a un investimento. Ma vediamo quali sono le proposte più allettanti per chi vuole investire in obbligazioni paesi emergenti.
Prime su tutte troviamo le obbligazioni della Repubblica Dominicana, particolarmente consigliate in vista della crescita economica del paese, per il quale solo nel 2015 è atteso un incremento del PIL pari a +7,1%. Un dato che sarebbe strettamente legato al crollo del prezzo del petrolio.
Soren Rumo, esperto di debito sovrano per Global Evolution, indica tra i punti forti di questa situazione il consolidamento fiscale, lo slancio dato all’economia dagli investimenti pubblici, e i benefici della crescita dell’economia statunitense (molto vicina a quella dominicana).
Investire in obbligazioni dei paesi emergenti: Kenia e Vietnam
Troviamo poi le obbligazioni del Kenia. Anche in questo caso vi sono ottime previsioni di crescita nel 2015, con un PIL che lo scorso anno è cresciuto del 5,5%. L’economia del paese è trainata dal settore dei servizi e del turismo, ma rimane comunque ben diversificata. Il Kenia sembra inoltre aver preso campo nell’estrazione di petrolio e idrocarburi, al punto che si stima una sua possibile indipendenza energetica intorno al 2020.
Le obbligazioni del Vietnam sono interessati, invece, per ragioni legate alla posizione privilegiata del paese che, nonostante sia una Repubblica Popolare, è aperto al mondo degli investimenti esteri, soprattutto per quanto riguarda il settore tecnologico. Lo stato, proprio grazie alla sua struttura politica, risulta decisamente stabile. Un fattore che lo differenzia molto dai paesi vicini come la Thailandia.
Investire in obbligazioni paesi emergenti: perché scegliere la Mongolia
Nel 2014 il PIL vietnamita è cresciuto di ben 5,9 punti percentuali e per il 2016 le previsioni indicano un aumento dello stesso tenore (intorno al 6%). Un periodo particolarmente positivo per l’economia, dovuto anche alla svalutazione della moneta locale contro il dollaro (-1%).
Da tenere in considerazione anche i titoli della Mongolia, lo Stato asiatico che si trova appena sopra la Cina e da sempre legato a questa potenza mondiale. È questo il principale motivo che porta gli analisti a considerare le obbligazioni mongole un investimento piuttosto sicuro: il 90% delle esportazioni va a Pechino. Un legame economico che nel 2014 ha portato il PIL a un aumento del 7%.
Nonostante un rallentamento dell’economia, dal +17% del 2011 al +7% del 2014, dovuto alla discesa dei prezzi delle materie prima (settore fondamentale per l’economia del Paese), la fame della Cina e le prospettive d’investimenti esteri probabilmente sorreggeranno la crescita ancora per diversi anni.