Con il termine minusvalenze si intendono le perdite subite nell’investire una somma di denaro sui mercati finanziari, cioè la differenza negativa tra il prezzo di acquisto e quello di vendita di un prodotto.
Minusvalenze e plusvalenze
Quando si decide di investire in obbligazioni, in azioni o altro, o risultati possibili sono due:
- esito positivo, che dà vita alle plusvalenze;
- esito negativo, che genera minusvalenze.
La legge italiana stabilisce che le plusvalenze sono tassate ( dal 1°luglio 2014) con aliquota al 26%, mentre le minusvalenze possono fungere da credito d’imposta, tuttavia questo dev’essere sfruttato entro e non oltre 4 anni rispetto a quando si è verificata la perdita.
Minusvalenze: cosa sono?
Tutti gli investitori, sia i principianti sia i più esperti, sanno bene che è sempre necessario mettere in conto la possibilità di sbagliare un investimento e, di conseguenza, di perdere il denaro investito. Ogni volta che capita di chiudere un’operazione di investimento in perdita si ottiene un credito fiscale, la minusvalenza, che servirà per pagare meno tasse sulle operazioni a seguire chiuse però in positivo.
Le minusvalenze indicano la differenza negativa tra il denaro pagato per acquistare un prodotto e il prezzo a cui lo si è venduto. Se, ad esempio, si sono acquistate 2.000 azioni a 10€ e le si vendono a 8€, si subirà una minusvalenza di 4.000€ (8-10+2.000€).
Nel caso in cui si verifichi tale situazione è necessario compensare la differenza entro e non oltre 4 anni.
Minusvalenze e prodotti finanziari
Non tutti i prodotti finanziari danno la possibilità di recuperare le minusvalenze, questo perché il fisco italiano distingue i prodotti finanziari in quelli che producono reddito di capitale e quelli che rendono reddito diverso.
Tale differenza incide in ambito fiscale poiché le minusvalenze possono essere prodotte con tutti i prodotti finanziari, ma possono essere compensate solo con i prodotti che creano reddito diverso.
Cerchiamo di fare chiarezza definendo i prodotti finanziari che creano reddito capitale e reddito diverso.
Prodotti finanziari che producono reddito capitale
I prodotti finanziari che non sono utili per compensare le minusvalenze sono:
- gli EFT, ossia i fondi comuni di investimento;
- le cedole delle obbligazioni;
- i dividendi delle azioni.
Prodotti finanziari che producono reddito diverso
I prodotti finanziari che permettono di recuperare le minusvalenze sono:
- le azioni;
- le obbligazioni;
- gli etc;
- i derivati;
- i certificates.
Infografica riassuntiva
Come recuperare le minusvalenze?
Per poter recuperare una minusvalenza è necessario ricordare che il credito fiscale potrà essere assorbito solo vendendo in utile alcuni investimenti finanziari, quali obbligazioni, azioni, certificati ecc.
Inoltre è opportuno chiedere alla propria banca la posizione fiscale poiché le minusvalenze sono fiscalmente deducibili nell’anno in cui sono state realizzate oppure entro i quattro anni successivi.
Chiariti questi punti, per sanare una minusvalenza è necessario generare una plusvalenza, cioè vendere uno dei prodotti finanziari di reddito diverso guadagnandoci.
Ad esempio, se si sono acquistate 2.000 azioni a 2€, che in questo momento sono quotate a 3€, vendendole si realizzerà un plusvalenza di 2.000€ (6.000€-4.000€=2.000€), che si possono compensare con le precedenti minusvalenze.
Così facendo la plusvalenza ottenuta andrà a compensare le minusvalenze maturate e su questa non si pagherà il capital gain.
Conviene sempre recuperare le minusvalenze?
Diversi investitori sono ossessionati dal recupero delle minusvalenze, tanto da commettere errori pericolosi. Uno dei più gravi e rischiosi e cercare a tutti i costi di adottare una strategia che permetta loro di recuperare il credito prima che questo vada in prescrizione (cioè entro 4 anni).
Tuttavia è necessario ricordare sempre che tutti gli investimenti prevedono un margine di rischio! Infatti se si acquistano delle azioni per recuperare le minusvalenze passate potrebbe accadere di perdere nuovamente, andando così a sommare nuove perdite alle vecchie.
E’ chiaro che cercare di recuperare le minusvalenze è doveroso, ma senza farne una malattie e senza far sì che il proprio obiettivo finanziario diventi appunto il recupero.