Nel momento in cui si è messo da parte un bel gruzzoletto, sono in molti a porsi il dilemma se sia meglio risparmiare o investire. La risposta in questa circostanza è “dipende”. Come capire cosa fare al momento giusto?
Vediamolo insieme nei dettagli.
E’ meglio risparmiare
Quello degli investimenti è un settore decisamente complesso, dove occorrono competenza e rischio non indifferente. Il risparmio può essere una scelta giusta, se si vuole contenere il quoziente di rischio. Tante le opzioni per risparmiare. Tra le più convenienti vi è di sicuro il libretto di risparmio bancale o postale: bassi profitti, garantiti nel corso degli anni, ma sicuri.
E in più zero spese da fronteggiare (costi di apertura, di eventuale chiusura e di gestione su tutti) con quello che è un prodotto bancario semplice e nominativo, dove è possibile anche farsi accreditare lo stipendio dal datore di lavoro o la pensione dall’INPS. Perché questa proposta è assai pratica? Perché in alternativa, i soldi resterebbero sul conto corrente e non ci sarebbero interessi. In questo caso, gli interessi, seppur bassi, ci sono. Chi invece intende poter contare su maggiori profitti, potrebbe trovare pratica la soluzione dei conto deposito. In questo caso, i tassi di interesse sono superiori alla media, ma al tempo stesso il quoziente di rischio è maggiore.
E’ meglio investire
E’ giunto il momento di acquistare
A chi servono i soldi per i prossimi 5 anni, è altamente sconsigliato di investire su fondi azionari di ogni tipo. Invece, qualora avesse necessità di soldi nell’arco di breve-medio termine, tipo entro tre anni, anche i fondi comuni di investimento immobiliare così come quelli di investimento obbligazionario non andrebbero tenuti in considerazione. Con l’aumento dei tassi di interesse, infatti, investire potrebbe essere un’operazione tutt’altro che redditizia.
Escluse le suddette possibilità, di opzioni interessanti ce ne sono ancora diverse: fra queste, l’investimento dei risparmi in un fondo monetario, l’acquisto di obbligazioni e di titoli di stato e infine l’utilizzo di un conto risparmio sono operazioni che possono rivelarsi particolarmente fruttifere, dato che il reddito generato è certo. E questo significa ritorno di capitale.
E’ giunta l’ora di vendere
Dopo aver optato su cosa acquistare e dopo aver definito il momento d’acquisto, diventa fondamentale decidere quando è giunta l’ora di incassare. Il quesito in questione è valevole solo per gli investimenti su azioni e su fondi comuni, dato che la vendita delle obbligazioni avviene una volta che queste maturano. Sono in molti gli investitori che prima di agire, procedono con le previsioni: il titolo x aumenterà o diminuirà al tempo y? In uno scenario dove il mercato è al ribasso, è di sicuro scelta saggia vendere i propri titoli, per poi riacquistarli quando il mercato va incontro al rialzo. Va sottolineato, però, che poter far affidamento su un sistema assai preciso circa la tempistica del mercato, resta un miraggio per gli investitori.
Quando si investe, i rumors sono una cosa e i segnali deboli un’altra
Nel momento in cui si decide di investire, seguire i rumors, le cosiddette voci di corridoio è di quanto più sbagliato si possa fare. Il buon investitore, specie nel campo del forex o del trading, si affida sempre al suo istinto, ma dopo aver consultato grafici e dopo aver passato in rassegna i punti di forza e di debolezza relativi alle società. Generare un capitale, infatti, non dipende dall’accurato monitoraggio dell’intero mercato, ma principalmente dall’interpretazione dei cosiddetti segnali deboli. Prevedere uno scenario economico, il successo di un prodotto o di un business, prima degli altri, vuol dire avere la possibilità di fare investimenti redditizi.
Conclusioni
Si tenga conto che a fronte di un investimento sulle azioni, oltre al quando effettuarlo, bisogna chiedersi anche per quanto tempo si desidera lasciare i soldi nel mercato. Il quoziente di rischio va sempre messo in considerazione quando si decide di investire. La soglia di tempo, per ovvi motivi, dipende dalla tipologia di investimento. Ciò vuol dire che più a lungo bisogna accumulare soldi, più sarà alto il rischio da accettare, visto che occorrerà attendere più tempo per i periodi in cui i rendimenti non saranno il top.