Quali sono i criteri che regolano i titoli di stato tassazione? Vediamo le nuove regole entrate in vigore dal giugno 2014 e quindi l’effettiva convenienza di questa soluzione di investimento.
Titoli Stato tassazione: come sono cambiate le cose dal giugno 2014?
Le nuove regole introdotte il 30 giugno 2014 hanno apportato dei cambiamenti a proposito di titoli di Stato tassazione? La risposta è negativa. Le normative emanate nell’estate del 2014 – con l’obiettivo di coprire la spesa del bonus governativo di 80€ mensili per i lavoratori dipendenti che dichiarano meno di 26.000€ annui – non hanno riguardato la tassazione delle rendite finanziarie provenienti da titoli di Stato, rimasta fissa al 12,5%.
Titoli di Stato: per quali titoli pubblici vale l’aliquota del 12,5%?
Quando si parla di titoli di Stato tassazione è bene specificare per quali titoli pubblici vale l’aliquota del 12,5%. In tale elenco è possibile comprendere i Boc, i Bor, i Bop, i titoli di debito pubblico, i buoni fruttiferi postali emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Alle suddette regole di tassazione sono soggette anche le obbligazioni emesse da Stati compresi nella white list, un elenco che comprende i Paesi convenzionati che consentono scambi d’informazioni in merito alla sicurezza delle rendite finanziarie.
L’elenco completo aggiornato è visibile sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, dove è possibile reperire anche i riferimenti normativi in base ai quali è stato messo in atto l’inserimento di ciascuno Stato.
I titoli in questione, in seguito alle nuove regole del 2014, sono passati da una tassazione del 20% al 12,5%, il tutto con riferimento agli interessi maturati dal 1° luglio 2014.